domenica 3 febbraio 2013

Same.

Toc Toc...
Toc Toc...

-Aprimi,sono io.

Toc Toc
-ei ci sei? cavolo mi apri...

L'uscio rimane vuoto.
Mattia prende l'ascensore,scende le scale del pianerottolo indossando il casco il più in fretta possibile,sale sulla Piaggio. Aria.
Cosa aveva appena fatto? se gli avesse aperto tutto sarebbe ricominciato,forse,quasi sicuramente.
Ma ne sarebbe valsa la pena?
Meglio così...
Non aveva scelto lui,non aveva potuto..lei non c'era in casa e la lucidità gli era tornata.
Meglio così.
Appena in tempo.

Dal solo fatto che si erano rivisti ne era scaturito qualcosa,una speranza nascosta si era mostrata...
ma Mattia sapeva che non era così.
Lui aveva deciso di lasciarla per ragioni che non sarebbero cambiate col tempo.
Ma gli mancava,certo manca sempre l'abitudine dopo un po..lui lo sapeva e cercava di rifuggirla,perché gli avrebbe fatto credere in qualcosa che in fondo non era mai stato: ci si innamora troppo spesso dell'idea di ciò che quella persona possa diventare piuttosto che della persona stessa...
A lui era successo questo.
Veramente lo sapeva già dall'inizio ...lo aveva sempre saputo dentro di se,ma gli faceva comodo,un rifugio tutto suo fatto di delusione e tepore ...
Troppe volte aveva cercato di farsi capire,di far capire le sue emozioni...le priorità erano diverse..opposte.
Se fossero stati su di un isola deserta si sarebbero amati come non mai,come forse chiunque altro.
Era proprio questo...non erano soli nemmeno quando erano chiusi in camera.
Gli sarebbe bastato poco,pochissimo.

Qualcun altro sarebbe arrivato prima o poi
avrebbero visto stesso cielo,con la stessa luna... sarebbero stati consapevoli di ciò sin da subito.

Mattia ora camminava, conosceva solo il suo nome.
Tutto il resto era ancora da conoscere.

Capita.




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